Osservatorio Astronomico d’Abruzzo

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CENTRO DI ECCELLENZA DELLA CITTA' DI TERAMO

L’Osservatorio Astronomico d’Abruzzo è una delle strutture di ricerca dell’ Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), il principale ente di ricerca italiano per lo studio dell’Universo. La mission dell’INAF-Osservatorio d’Abruzzo è il progresso della conoscenza dell’universo attraverso lo studio di diversi settori dell’astronomia, e la diffusione di tale conoscenza sia ad altri astronomi professionisti, sia al più vasto pubblico di non addetti ai lavori.
L’Osservatorio Astronomico di Collurania è nato per la passione e l’impegno di un privato cittadino di Teramo a dimostrare “tutto il suo attaccamento alla scienza ed alla pubblica istruzione, la gran leva del progresso e del vivere civile, e per mettere in attuazione uno dei desideri della scienza che le Specole, impegnate direttamente in ricerche scientifiche, vengano edificate non nelle grandi città ma in luoghi lontani da centri popolati e che godano quindi di una perfetta trasparenza atmosferica“.  Vincenzo Cerulli, nato a Teramo il 26 aprile 1859, si laureò in fisica presso l’Università di Roma nel 1881 e subito dopo, allo scopo di perfezionarsi nelle discipline astronomiche, si trasferì per quattro anni in Germania, lavorando presso gli Osservatori di Bonn e Berlino e frequentando il Rechen Istitut, dove si perfezionò, in particolare, nei calcoli d’orbita. In Germania ebbe modo di gettare le basi di quelle solide amicizie con le più valenti personalità scientifiche che continuarono per tutta la vita, dando luogo ad una corrispondenza epistolare ricca di spunti e di idee e, molto spesso, vera e propria documentazione scientifica. Rientrato in patria, dopo una ricca e produttiva parentesi come astronomo libero presso l’Osservatorio del Collegio Romano, poté dedicarsi alla scienza senza la necessità di entrare nella carriera ufficiale: poco più che trentenne acquistò una collina presso Teramo, cui dette il nome di Collurania (Collis Uraniae), creandovi un osservatorio astronomico dotato degli strumenti più moderni. A Collurania Cerulli si dedicò con passione e continuità alle osservazioni, ai calcoli, e cosa ancora più importante all’esame critico di entrambi, per circa un ventennio. Con le grandi potenzialità che il telescopio Cooke di Collurania poteva offrire in un epoca in cui era vivissima la polemica intorno ai famosi “canali” di Marte scoperti da Schiaparelli, era naturale che lo studio di questo pianeta attirasse l’attenzione di Cerulli.

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