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Teramo a Tavola. Una Cucina Italiana

Progetto promosso dal Comune di Teramo e da Italia Nostra

20 gennaio 2023

L’obiettivo del progetto "Teramo a Tavola. Una Cucina Italiana", e della mostra che ne sintetizzerà i risultati, è illustrare la storia e le caratteristiche distintive (sostenibilità,matrice rurale, elaborazione borghese), della gastronomia teramana evidenziandone punti di contatto e divergenze rispetto alla storia della gastronomia italiana e inquadrando di volta in volta i fatti gastronomici in quelli più ampi della storia locale e nazionale al fine evocare, a partire dalla prospettiva del cibo, le vicende della cultura materiale, dello scenario culturale e più in generale della storia della Provincia Teramana.

Si inizia oggi con il lancio della Piattaforma partecipativa. Attraverso un’azione guidata e l’organizzazione di ateliers aperti a tutta la cittadinanza, viene effettuata una ricognizione sull’intero ricettario teramano, comprendendo tutti i livelli dalla cucina, da quella della festa alla cucina quotidiana e popolare. Lo strumento, che si configura come modello d’avanguardia e progetto pilota in Italia destinato a dialogare con programmi omologhi a livello europeo, è quello della raccolta dati sistematica sulle ricette (ingredienti e lavorazione) basato sulla partecipazione attiva della cittadinanza, che mediante la piattaforma invia le proprie ricette, anche quelle poco conosciute, le varianti locali e familiari di ricette note e pubblicate, oppure quelle la cui versione accreditata non è giudicata corretta, il tutto in formato scritto, ma anche attraverso contributi audio e video. Sulla piattaforma sarà infatti possibile caricare formati di varia natura o anche richiedere di essere intervistati dal vivo.

L’integralità dei materiali, comprese le registrazioni delle testimonianze orali, sarà oggetto di archiviazione e costituirà in tal modo il primo Archivio pubblico digitale del Patrimonio Gastronomico Teramano. Lo scopo di questo censimento è arginare il fenomeno di perdita della memoria gastronomica e il repertorio che ne risulterà sarà l’oggetto di un’analisi sistematica, che permetterà di incrociare questi dati con quelli provenienti dalle indagini d’archivio e dalle ricerche storiche.

Perché il progetto è il risultato di un lavoro d’équipe complesso, di cui il crowdsourcing non è che il primo passaggio, e che si radica fortemente sul territorio coinvolgendo molti specialisti locali di varie discipline (a partire dagli archivisti dell’Archivio di Stato di Teramo fino ai docenti e agli alunni del Conservatorio di Musica della Città).

A questi si integrano professionisti di fama internazionale, coinvolti nel progetto in virtù della loro riconosciuta competenza sugli argomenti trattati e chiamati a collaborare strettamente con gli enti e gli studiosi locali, al fine di creare le condizioni favorevoli a un “corto circuito virtuoso” e a una circolazione orizzontale della conoscenza che superi la contrapposizione fra centri e periferie del sapere.

Le ricerche condotte da questo team di esperti, al lavoro già da alcuni mesi, hanno dato già risultati entusiasmanti sul versante dei documenti d’archivio e della ricostruzione storica che, assieme ai risultati della campagna partecipativa, consentiranno di restituire al grande pubblico un’immagine totalmente inedita del patrimonio gastronomico teramano e di decretarne l’ingresso sulla scena gastronomica nazionale italiana. I risultati di questa operazione complessa costruita attorno alla campagna partecipativa, alle indagini archivistiche e alle ricerche storiche, saranno restituiti alla cittadinanza sotto forma di una grande Mostra, il cui catalogo integrerà l’Archivio digitale del Patrimonio Gastronomico Teramano (che sarà messo a disposizione del pubblico durante l’evento espositivo e resterà aperto alla fruizione pubblica anche dopo la sua conclusione, in quanto strumento di lavoro essenziale per ogni indagine futura sul patrimonio gastronomico teramano).

Partecipano al progetto: Massimo Montanari, ordinario Storia Medievale e Storia dell’Alimentazione, Alma Mater Studiorum-Università di Bologna; Comitato scientifico di esperti; Gruppo di lavoro partecipativo di cittadini volontari; Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Université Paris Nanterre (per la gestione della raccolta e del trattamento dei dati provenienti dalla campagna partecipativa); Responsabile Scientifico del Protocollo Partecipativo: prof. Marta Severo, Université Paris Nanterre; Archivio di Stato di Teramo; Biblioteca Regionale “Melchiorre Dèlfico” di Teramo; Conservatorio Statale di Musica “G. Braga” di Teramo.

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